Invito A Pranzo Con Un Piccolo Segreto Tra le Gambe





Era un giovedì di maggio, uno di quei giorni in cui il sole splende alto e tutto sembra possibile. Mi preparo per un invito a pranzo su una delle più belle terrazze romane. Non si tratta di un pranzo normale ovviamente ma di un invito speciale e fantasioso in cui il godimento comincia molto tempo prima del previsto. Decido di indossare un vestitino un po’ largo di colore fuxia, un cappello a larghe falde per difendere dal sole la mia pelle diafana e tacchi su cui incedere fiera …Ultimo dettaglio …un gioco segreto da nascondere nel posto più segreto e più profano, con un telecomando che ne modulava il ritmo, la vibrazione sapendo che mi avrebbe stimolata in modo da far godere non solo il mio palato durante il pranzo, ma tutto il mio essere. mente e corpo in egual misura.
Già molto divertita ed eccitata mi accingo a chiamare un taxi per raggiungere il luogo dell’appuntamento. Solo il camminare su quei tacchi dalla camera alla porta di casa mi fa provare sensazioni nuove e ammalianti… quel piccolo oggetto dentro di me che si muove al ritmo dei miei passi mi fa colorire le guance e aumentare il respiro. Non oso immaginare come sarò fra un paio d’ore.
Con quel cappello a larghe falde e quel vestitino largo sembro una diva d’altri tempi, una bambola uscita da un film in bianco e nero. La gonna ondeggia ad ogni passo e i tacchi alti mi rendono più fiera e consapevole di ogni sguardo che attiro. Il mio viso è illuminato da un sorriso e dagli occhi ridenti per il piccolo segreto che nascondo e per l’avventura che mi accingo a vivere.
Seduta in taxi in viaggio verso la terrazza ho un po’ di sollievo come se il gioco fosse una presenza silenziosa, un fantasma che mi accompagna nella mia avventura. Noto che il tassista lancia occhiate furtive, forse incuriosito dal mio vestito o più probabilmente dal rossore sul mio viso così in contrasto con la mia carnagione. Cerca di scambiare qualche parola leggera, ignaro del mio gioco segreto e della mia natura. Io rispondo distrattamente, troppo presa dai miei pensieri clandestini e da cosa mi aspetta per il resto del pomeriggio. La mia eccitazione continua a salire e devo frenarmi dallo strusciare le gambe insieme per trovare un po’ di sollievo da quella dolce tortura, conscia degli sguardi non tanto indiscreti del mio autista…. mi sento potente, libera di essere me stessa senza freni e inibizioni.
Quando arrivo a destinazione pago e saluto il tassista con un sorriso malizioso, come a voler aumentare la sua curiosità. Scendo dal taxi e la persona che mi attende rimane senza fiato e mi fa un sorriso che a stento il suo volto è in grado di contenere. Ci salutiamo con due baci sulla guancia e ne approfitto per consegnargli il telecomando del gioco con un occhiolino, per confermare che avevo esaudito il suo desiderio. Ormai siamo i protagonisti del nostro magico film. Ci sediamo al tavolo e con un cenno impercettibile della testa lascio intendere che il nostro gioco può finalmente avere inizio. La mia eccitazione non fa che aumentare appena sento quelle leggere vibrazioni nel posto più proibito e intimo. Seduti al tavolo arriva l’imbarazzante ed eccitante momento di ordinare. L’eccitazione del mio segreto batte di gran lunga il timore che il cameriere possa sentire quel leggero ronzio che proviene dalle mie gambe, per non farsi mancare nulla il mio accompagnatore aumenta di un livello l’intensità delle vibrazioni. Quell’improvviso aumento, seppur leggero, mi costringe a trattenere un gemito di stupore e godimento. Continuiamo così a questo ritmo fino all’arrivo di ostriche, pesce crudo e un prosecco che pizzica le labbra, parliamo di viaggi lontani e futuri sogni contemplando il panorama mozzafiato di quella terrazza unica. Io chiedo più di una volta , con un sorriso malizioso e una leccata di labbra, di alzare il ritmo, di renderlo sempre più eccitante, di sentire quelle vibrazioni non solo nel mio culo ma anche nella mia testa, senza mai andare troppo oltre ma rimanendo sempre con una costante eccitazione. Perché quella complicità leggera e intensa mi fa sentire incredibilmente bene. Con un po’ di stupore noto che non provo alcun fastidio ma solo grande divertimento e intenso piacere. Sento le mie mutandine sempre più bagnate tanto da non vedere l’ora di togliermele, la mia femminilità reclama sollievo da quella affascinante tortura. Più di una volta penso di alzarmi per andare in bagno e trovare la completezza, magari accompagnata magari no, ma resisto non ancora stanca del nostro gioco.
Il pranzo prosegue con un pinzimonio croccante e un’orata perfetta, prima di concludere con fragoline dolci, un preludio delicato a ciò che sarebbe venuto dopo.
Soddisfatti nel palato e stimolati a voler finalmente gustarci a pieno i nostri desideri carnali, ci avviamo verso una suite con grandi specchi che catturano ogni riflesso di luce e movimento. L’ambiente sembra fatto apposta per accendere ogni senso. Io, già sensibile ad ogni minimo stimolo, sento il piccolo complice rispondere con dolcezza e con costanza all’emozione che cresce dentro di me. Ormai sono come una corda di violino, la mia vagina pronta ad esplodere nell’apice del piacere con il minimo stimolo, ed è così che entriamo in camera. Subito mi avvicino alla finestra per ammirare la vista, mentre lui mi raggiunge da dietro e mi solleva la gonna in un gesto che scioglie ogni inibizione. Con le dita sposta le mie mutandine fradicie dei miei umori e mentre porta al massimo il ritmo del giocattolo, mi sfiora con due dita il clitoride. L’orgasmo arriva immediato, una sinfonia di sensazioni che si mischiavano alla luce, ai riflessi, a quel gioco invisibile e irresistibile; le gambe sono leggermente tremanti, la bocca aperta in segno di massimo piacere, le mani si aggrappano alla finestra e il culo si stringe ritmicamente intorno a quell’oggetto piccolo, ingombrante ma che mi ha fatto provare cose inaspettate.
Poi ci liberiamo dei nostri vestiti, ormai inutili impedimenti per quello che entrambi desideriamo. Ci spostiamo sul letto circondato da specchi comincio a condurre le danze come amo fare, super eccitata dalla emozioni appena vissute. Ed è un ballo magnifico, pieno di lussuria, a momenti lento e a momenti frenetico. Godiamo insieme in tutti i modi e le posizioni, con la mente e con il corpo. Il tempo sembra passare veloce come non finire mai, tutti e due persi in quel luogo sospeso tra realtà e desiderio, io sono padrona del mio piacere e guido il suo per soddisfare ogni capriccio, in un ballo senza fine di emozioni e passione….. E con un nuovo amichetto da usare nuovamente per giornate come questa…